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Le capesante gratinate

È uno degli antipasti più presenti sulle nostre tavole durante le feste, a Natale e – soprattutto – a Capodanno: le capesante gratinate sono una soluzione elegante e particolarmente sfiziosa. Uno scrigno di pan grattato nasconde il raffinato frutto di mare, aromatizzato con timo e prezzemolo. Sono anche un piatto veloce da preparare, anche all’ultimo minuto: dovete infatti preparare solo la panatura, e scegliere con attenzione i frutti migliori. La cottura sarà affidata al forno, mentre voi potrete prestare attenzione ad altri dettagli prima della grande cena!

Vi serviranno:

  • Capesante 8 (una per commensale)
  • 100gr di mollica di pane
  • pepe nero
  • sale fino
  • 40 gr di olio di oliva
  • 1 scorza di limone
  • prezzemolo
  • timo

Per le capesante gratinate, dovrete iniziare dalla panatura: tagliate a cubetti la mollica di pane ottenuta da una pagnotta fresca, e usando un mixer unite insieme la mollica, l’olio, e salate e pepate. Ora dovrete aggiungere le erbe aromatiche (timo, prezzemolo) e grattugite la scorza di limone. Ora frullate tutto con attenzione e otterrete la panatura. Il segreto è ottenere un prodotto abbastanza umido da non far seccare la capasanta durante la cottura in forno.

Ora le capesante: prendetele e adagiatele su una teglia da forno rivolte verso l’alto (se avete comprato le capesante e le conchiglie separatamente, fate attenzione che queste ultime non siano rotte o crepate). Ora farcite le conchiglie con la panatura, distribuendola omogeneamente. Una volta fatto, infornatele: il forno deve essere ventilato, preriscaldato a 180°-190°, e fatele cuocere per almeno un quarto d’ora. Saranno cotte non appena si sarà formata una crosticina dorata. Ora le capesante sono pronte per essere servite, da mangiare subito dopo il brindisi con amici e parenti. Buon cenone e buon anno!

Capodanno nel mondo

L’ultima notte dell’anno è quella più attesa da tutti: una festa mobile che coinvolge tutti i paesi del mondo in festeggiamenti e allegria, per salutare l’anno appena trascorso – positivo o negativo che sia stato – e dare il benvenuto al nuovo anno, nei modi più diversi ma sempre spettacolari!
Per esempio, New York: la Grande Mela degli Stati Uniti è forse uno dei posti più desiderati al mondo per la notte del 31 dicembre. Times Square è il cuore della festa, dove ogni gli oltre 2600 cristalli che formano la “Ball Drop” scendono fino a terra per dare ufficialmente inizio alla festa.

Il capodanno cinese segue invece il calendario lunare, e non si festeggerà prima del 28 gennaio, ma la notte del 31 le principali città asiatiche (Hong Kong, Pechino e Shangai, si illumineranno comunque di fuochi d’artificio, gong e tamburi, oltre al famoso drago e le caratteristiche danze del leone.

Sidney, in Australia, è un’altra delle mete più spettacolari: i fuochi d’artificio illuminano la baia, in una cornice perfetta che ogni anno attira genete da tutto il mondo.

In Giappone, invece, potreste vivere uno dei capodanno più suggestivi: a mezzanotte infatti le campane dei templi buddisti rintoccano per ben centootto volte, per allontanare le tentazioni dell’animo e perdonare i peccati dell’anno precedente. Dopo i rintocchi iniziano i festeggiamenti: banchetti, tra tradizione e contaminazioni occidentali.

A Mosca il Capodanno si festeggia nella Piazza Rossa, mentre a San Pietroburgo la festa è fuori al Palazzo d’Inverno, con l’atmosfera tipica creata dagli addobbi e dalla musica, mentre la serata viene scaldata dagli spettacoli pirotecnici e dalla vodka.

Se invece siete dei festaioli e volete vedere sorgere l’alba, allora il Capodanno scozzese è quello che fa per voi: l’Hogmanay si festeggia a Edinburgo, e per quattro giorni la città si trasforma in un continuo di balli, spettacoli, fuochi d’artificio, banchetti e fiaccolate.

Rio de Janeiro è una meta che un po’ tutti abbiamo sognato almeno una volta: le chiatte sul fiume sono destinate a ospitare migliaia di fuochi artificiali, e i mega schermi e le casse audio sparse ovunque fanno vivere tutta la città. La festa – che ha inizio al tramonto e va avanti tutta la notte – fa spazio anche alle tradizioni: i cariocas, gli abitanti della città, si vestono di bianco e portare in dono a Lemanja, la dea delle acque, rose rosse e gladioli bianchi.

In Italia invece le piazze delle più grandi città si riempono di palchi e concerti, nell’attesa della mezzanotte: da nord a sud, allo scoccare delle 12, il cielo notturno si riempe di fuochi d’artificio! Come festeggerete?

Le frittele di riso salate

Avete mai assaggiato le frittelle di riso salate? Sono un’ottima idea per un antipasto fuori dagli schemi, ideale se avete poco tempo e avete bisogno di trovare una soluzione gustosa da proporre ai vostri clienti e volete stupire tutti con una ricetta che non si vede spesso in giro. Le frittelle di riso salate sono anche una buona rimedio se avete bisogno di “riciclare” un risotto: il preparato infatti darà ancora più gusto al prodotto finale! Il riso è anche un alimento sano, che nonostante le feste non va trascurato.

Vi serviranno:

  • cimette di cavolfiore 400 gr
  • riso 300 gr
  • carote 150 gr
  • burro 40 gr + 10 gr
  • pangrattato 50 gr
  • uova 2
  • grana grattugiato
  • alloro
  • zucchero
  • acqua gassata
  • burro
  • sale
  • pepe bianco

Prendete le cimette di cavolfiore e lessatele per 25′ minuti in abbondante acqua bollente, insieme a una deliziosa foglia di alloro. Poi scolatelo e fate attenzione non buttare via l’acqua di cottura! In una casseruola, unite la maggior parte del burro alle carote tritate e fate soffriggere per un paio di minuti a fiamma vivace. Aggiungete un pizzico di sale, di pepe e dello zucchero (con moderazione!), ora allungate con l’acqua gassata e fate soffriggere a fiamma più dolce per quindici minuti, fino a che non si sarà asciugato il tutto.

Una parte del soffritto ottenuto mettetela da parte, mentre nel restate dovrete aggungere il riso, per farlo tostare. Una volta che sarà tostato, portatelo a cottura, e aggiungete il cavolfiore e l’acqua di cottura che avevate messo da parte prima: il risotto che ne nascerà dovrà essere molto asciutto. Per mantecarlo, aggiungete il resto del burro e due cucchiai di grana, aggiungete ancora un po’ di sale e pepe, quanto basta.

Bisogna far raffreddare il risotto: per farlo, potete usare un vassoio, su cui stenderlo, e poi raccoglierlo in una ciotola. Ora unitelo alle uova e il pangrattato. Date alle singole frittelle una forma rotonda. Per la frittura, potete farla a immersione nell’olio bollente, oppure in una dose abbondante di burro, facendole cuocere per circa tre minuti per lato. Ricordate di farle sgocciolare su carta assorbente e di servirle calde.