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Frutta secca: regina d’autunno

Amica inseparabile di qualsiasi appassionato di cucina, la frutta secca è un ingrediente versatile, che può essere usata sia in piatti dolci che salati. Proprio i dolci però, ricevono forse un beneficio maggiore, grazie al contrasto tra dolce e salato. Quelle ideali? Più sono locali, meglio è: non solo avrete prodotti generalmente freschi e di qualità, ma potrai anche usare ricette locali e sicuramente più conosciute dai tuoi utenti, che avranno più piacere a sceglierle.

Tra la frutta secca più usata ci sono le nocciole: forse non lo sai, ma la pianta del nocciolo è una delle più antiche al mondo. Sono una fonte naturale di vitamina E, e l’Italia è il secondo produttore al mondo. È il frutto che meglio di tutti si armonizza meglio con il cioccolato, che sia esso fondente o a latte, e nella maggior parte dei casi viene tostata prima di essere usata per creare creme, dolci (come i brownies) o torroni.

Un altro ingrediente che non puoi trascurare sono le noci: nascosto dal guscio legnoso, il frutto del noce ha tanti usi. Oltre che unito al cioccolato come le nocciole, può essere usato anche insieme a della frutta, o unite a del miele, per creare dolci dal sapore delicato ma deciso, ottimi come break pomeridiano.

Hai mai provato a usare i pistacchi? Deliziosi da soli, con un retrogusto particolare e un sapore salato, se dosati con la giusta misura possono rivelarsi un miglioramento niente male per qualsiasi dolce: negli ultimi tempi la crema di pistacchio, usata come farcita per pan di spagna e cornetti, è tornata molto di moda, uscendo un po’ dal campo dei gelati dove era più comune come gusto classico ed evergreen.

Infine, le mandorle: uno dei frutti protagonisti dei dolci nostrani più buoni e inimitabili. Pasta di mandorle, marzapane, torte e anche bevande, come il latte di mandorla, sono tra i più consumati e facilmente reperibili, e mettono sempre d’accordo tutti per quanto sono buoni!

Dolci d’autunno: i brownies al cioccolato

Quadrotti dal colore del cioccolato fondente, invitanti e gustosi, perfetti da servire agli amici e alle feste: oggi ti parliamo di come si preparano i brownies al cioccolato! Sono tra i dolci più conosciuti in America, e sono ottimi da portare in giro come snack o dolce momento di relax durante il lavoro.

Gli ingredienti sono:
– 270 gr di cioccolato
– 4 uova
– 180 gr di nocciole intere (già spellate)
– 150 gr di burro
– 150 gr di farina 00
– 250 gli di zucchero fine
– 1 pizzico di sale

Prima di tutto, tira il burro già pesato fuori dal frigo, e lascia che raggiunga temperatura ambiente. Non appena sarà morbido a sufficienza, inizia a tritare il cioccolato, possibilmente fondente, e fallo sciogliere a bagnomaria e quando sarà quasi del tutto fuso, aggiungi a pezzi il burro, amalgamando bene tutto un po’ alla volta. Una volta che avrai incorporato tutti gli ingredienti, toglilo dal fuoco e lascialo intiepidire, ma mescolando ogni tanto per non farlo solidificare. Intanto, tosta le nocciole, in forno statico a 200° per 5 minuti, e lasciale intiepidire. Una volta che potrai maneggiarle senza scottarti, tritale in maniera grossolana.

Ora è il momento di preparare i brownies: unisci le uova in una terrina, sbattendole con una frusta, possibilmente elettrica. Aggiungi lo zucchero, fino a quando si sarà sciolto e senza montare. Aggiungi anche il pizzico di sale, e dopo che si sarà incorporato, aggiungi, a filo e con calma, il cioccolato. Quando avrai terminato di unire il cioccolato, togli la frutta e, aiutandoti con un colino, setaccia la farina direttamente nel composto, unendola poi con l’aiuto di una spatola. Aggiungi poi le nocciole, mescola ancora e preparati a infornare.

Versa l’impasto in una teglia imburrata e foderata di carta forno, distribuendolo in maniera omogenea. Fai cuocere tutto in un forno preriscaldato statico a 180° per 25\30 minuti, controllandoli di tanto in tanto. Appena cotti, tira fuori la teglia e aspetta che il composto si raffreddi, prima di tagliarlo in cubotti e servirlo.

MEPA Alimentari Open Day

Il 27 e 28 settembre si terrà un evento speciale! Il 27 e 28 settembre vi aspettiamo per la giornata Open Day di MEPA! Un giorno pensato per conoscerci e conoscervi, un appuntamento perfetto per tutti i professionisti del settore. Presto pubblicheremo nuove info!

Per confermare la vostra presenza, potete contattarci allo 081.866.6155 oppure 081.7621530, oppure inviarci una mail a antoniovitagliano@mepaalimentari.com

MEPA Alimentari è in via Prov. Pianura 11, Pozzuoli (NA).

Cheesecake senza cottura

Un dolce molto conosciuto in tutto il mondo, presente in tantissime nazioni con tante varianti: il cheesecake è un dessert a base di formaggio, nella sua ricetta originale, che pare risalire addirittura all’antica Grecia. Con l’estate alle porte però, un classico dolce può risultare pesante, ma per fortuna di questa delizia esiste una versione fredda, ottima da servire anche con il caldo, dalla ricetta facile e veloce, e che non pone limiti alla fantasia.

Per la base
biscotti tipo Digestive 100 gr
burro 40 gr

Per il ripieno
formaggio spalmabile 250 gr
panna 110 ml
– panna acida 30 gr
gelatina in fogli 8 gr
zucchero a velo 65 gr

Per la copertura
– frutta fresca a scelta 250 gr
gelatina in fogli 8 gr
zucchero a velo 100 gr

Prima di tutto, tritate biscotti, poi, in una ciotola, uniteli al burro fuso, fino a quando non otterrete un composto che ricorda un po’ la sabbia bagnata. Prendete uno stampo a cerniera da 18 cm e versatevi dentro la base. Aiutandovi anche con una paletta, distribuitelo bene su tutto fondo, fino a ottenere uno strato a disco uniforme.

Per la farcitura, mettete la gelatina in acqua fredda per 5 minuti, e intanto montate circa 100 grammi di panna. Ammorbidite il formaggio spalmabile che avete scelto e aggiungetevi la panna acida e lo zucchero a velo. Trascorsi i 5 minuti, strizzate bene la gelatina, unitela a un circa 15 grammi di panna, che avrete messo a bollire, e fatela sciogliere. Ora unitela al composto di panna e formaggio, e amalgamate bene. Aggiungete poi la panna montata, unite il tutto in maniera omogenea e versate la farcia nello stampo: versate piano e con attenzione, in più riprese se necessario, per fare in modo che non si creino bolle e che sia livellata.
Spostate la torta in frigo o abbattitore per farla solidificare.

Per la copertura, immergete l’altro foglio di gelatina sempre in acqua fredda, per farlo ammorbidire. Prendete la frutta scelta e fatela cuocere in un pentolino assieme allo zucchero a velo. Quando la frutta sarà sfatta, trasferitela in un contenitore apposito prima che perda il bollore e frullatela con un frullatore a immersione. Setacciate la purea con un colino, e aggiungetevi la gelatina (sempre strizzandola bene) lasciate raffreddare fuori dal frigo.
Dopo 20 minuti, aggiungete la copertura alla cheesecake e mettetela in frigo per almeno altre 3-4 ore prima di servire

La colomba pasquale

Ogni anno è uno dei dolci più consumati dopo il pranzo di Pasqua, e anche nei giorni successivi: la Colomba pasquale è un must sulle tavole degli italiani, ed è una tradizione che si trova, con piccole modifiche qua e là, in tutta italia.

Due però, sono le varianti principali: quella milanese, che dal 1900 è la più comune, e quella siciliana, di tradizione ancora più antica. Entrambe però sono inserite tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e sono identificate come tipiche dei loro territori.

La colomba milanese, inventata nel 1900 dalla ditta Motta, famosa allora solo per i panettoni, nacque dall’idea dell’allora direttore della pubblicità di riutilizzare lo stesso impasto e le stesse macchine, per creare un dolce destinato alla Pasqua. La ricetta – sia del dolce che del marketing – ebbe successo, e fu ripresa da più aziende, fino a creare la moltitudine di varianti che conosciamo oggi. Oltre alla realtà un po’ dura e cruda però c’è un’aria di leggenda: si narra infatti che il re longobardo Alboino si vide offrire questo dolce a forma di colomba in segno di pace durante l’assedio di Pavia. Altri raccontano che questo dolce nacque per risolvere un malinteso tra la regina Teodolina e il santo irlandese San Colombano. Invitati a pranzo dai regali, infatti, lui e i suoi monaci si rifiutarono di mangiare la sontuosa selvaggina offerta, perché si trovavano appunto in periodo di Quaresima. La regina si offese, ma San Colombano acconsentì a consumare il ricco pasto solo a patto di benedire il cibo prima. Quando lo fece, tutti il cibo si trasformo in colombe di pane, candide come le tuniche dei monaci, e ancora oggi la colomba è il simbolo identificativo del santo.

In Sicilia invece non abbiamo la colomba, ma i pastifuorti, dolci creati a forma di galletto o colomba o ancora rombi, incisi da segni o semplici punzonature. Sono realizzati – appunto – a pastaforte, con zucchero, farina 00 e cannella. In passato erano anche i dolci tipici da donare al proprio amato, e spesso vi si aggiunge un uovo sodo da decorazione e simbolo pasquale.

I dolci natalizi italiani

Avete scelto il menù per le vostre feste? Bene, ma avete anche scelto il dolce? Quello che di solito può sembrare la scelta più semplice, in realtà è forse la più difficile: il dolce o il dessert è sempre una argomento un po’ delicato da affrontare, soprattutto nel periodo natalizio, perché le possibilità sono tante, e ogni regione ha il suo “must have” che non può mancare, ma c’è chi anche può preferire alternative più particolari rispetto alle tradizioni culinarie. E allora abbiamo deciso di aiutarvi, fornendovi qualche consiglio su quali dolci potreste scegliere per rendere speciali la conclusione di ogni pasto!

Il panettone o il pandoro
Sono uno dei punti fissi di ogni periodo natalizio: si trovano in tutti i supermercati, ma sono anche semplici da preparare in casa (qui trovate una nostra ricetta per il panettone), e riscuotono sempre successo tra grandi e piccoli. Il pandoro in particolare può essere farcito o decorato come più ci piace, dato suo sapore semplice che si abbina facilmente a creme e o farce di ogni tipo: cioccolato, marmellata, o anche una crema al limoncello, sono un’idea ottima per esaltare il gusto di un buon pandoro.

Struffoli di Natale
Gli struffoli sono un dolce tipico del menù natalizio campano: morbide sfere di pasta dolce fritta, immerse nel miele e alla fine decorate con candite e piccoli confetti colorati. La loro preparazione è semplice, e sono ottime da mangiare, soprattutto in compagnia di amici e parenti. E non solo sono buoni, ma hanno anche una lunghissima storia: secondo alcuni arriverebbero addirittura dall’antica Magna Grecia, oppure sarebbero di derivazione spagnola, dato che esiste un dolce simile, ma di forma più allungata, e questa parentela potrebbe derivare dal lungo periodo di vicereame spagnolo a Napoli.

Biscotti al pan di zenzero
Abbandoniamo per un momento il Bel Paese e andiamo in Inghilterra: i biscotti al pan di zenzero fanno parte della tradizione anglosassone, dove non solo vengono mangiati, ma fungono anche da decorazione per gli alberi di Natale. I gingerbread cookies possono essere realizzati nelle forme più disparate: da stella a casetta, fino alla più famosa forma di omino di pan di zenzero, che è la più conosciuta anche grazie al cinema.

Tronchetto di Natale
Il Tronchetto di Natale o Buche de Noel, un dolce dalla caratteristica forma arrotolata ricoperto da una glassa di cioccolata. Di solito viene farcito con della marmellata, ed è molto diffuso in Francia e in altri paesi, dove si ricorda la tradizione del “Ceppo di Natale”: un’usanza che veniva celebrata il 24 dicembre, il giorno della Vigilia, dove il capofamiglia bruciava nel camino un grosso ciocco di legno, che poi veniva lasciato ardere anche nelle successive dodici notti fino all’Epifania. Questa ricetta sarebbe nata però solo nel 1945.

Roccocò
Il roccocò è un dolce tipicamente napoletano, a forma di ciambella, leggermente schiacciata e dalla consistenza come quella di un biscotto, che di solito viene reso più morbido grazie a una bagna di vino, marsala o spumante. Pare sia molto antico (la sua prima preparazione risalirebbe al 1320) e il suo nome deriverebbe dal termine francese rocaille, per la sua forma tondeggiante simile a una conchiglia arrotondata.
Di solito è il dolce che conclude i pranzi delle feste natalizie come l’Immacolata (8 dicembre) e spesso vengono consumati insieme a raffiuoli, mustaccioli e susamielli, altre specialità della tradizione natalizia partenopea.

Meringa classica

La meringa è un classico della pasticceria italiana ed è un dolce molto versatile. Può essere gustata da sola come piccolo pasticcino, magari con la punta immersa nel cioccolato, oppure può costituire una base per la cosiddetta torta meringata, se usata in dischi, o ancora come decorazione di torte.
Facile da preparare, ma ha un tempo di cottura lungo.

Ingredienti per la meringa classica (dosi per 300 g meringhe):
• 4 albumi • 100 g zucchero • 100 g zucchero a velo • 1 presa di sale

 

Preparazione:
Mescolate gli zuccheri. Unite la presa di sale e metà dello zucchero agli albumi.
Utilizzando una frusta elettrica, montate a neve fermissima questi ultimi, aggiungendo poco per volta il restante zucchero. Un segreto per montare alla perfezione gli albumi è dividerli bene dai tuorli ed utilizzare strumenti ben puliti, in modo che non ci siano residui di alcun genere nè untuosità; inoltre è consigliabile utilizzare una ciotola di vetro ben pulita ed asciutta, piuttosto che una in plastica.
Alla fine della lavorazione, il composto dovrà risultare brillante e ben fermo, in modo che, capovolgendo la ciotola, non si stacchi dal fondo.
Riscaldate il forno a 100°. Imburrate una placca da forno e foderatela con la carta.
A questo punto utilizzate il preparato come volete, riempiendo una tasca da pasticcere: se desiderate dei dischi di meringa, formate, con una bocchetta liscia, un rotolo concentrico, se invece volete preparare dei pasticcini, utilizzate una bocca più o meno grande ma a stella. Potete sbizzarrirvi.
Una volta composta la forma desiderata, spolverizzate con poco zucchero a velo e lasciate riposare qualche minuto. Infornate e cuocete per 1 ora e mezzo circa. Il tempo è prolungato e la temperatura bassa perché le meringhe, più che cuocere, devono seccare e rimanere bianche. Alcune ricette suggeriscono addirittura di tenere lo sportello del forno socchiuso, per evitare che le meringhe si coloriscono. L’importante è controllare di tanto in tanto la cottura.
Una volta seccate, lasciatele asciugare per 10 minuti nel forno spento con lo sportello aperto. Poi staccatele e fatele raffreddare bene prima di servirle.

Torta latte e ricotta

Ingredienti per la base:
250 gr di biscotti secchi
100 gr di burro fuso e freddo
80 gr di cioccolato fondente Perugina

per la farcia:
500 gr di ricotta
400 gr di latte intero
un barattolo di zucchero concentrato
200 ml di panna
1/2 bicchierino di liquore d’arancia
12 gr di colla di pesce

per decorare:
frutta zuccherata

stampo rotondo Ø 26 cm

Preparazione base: sbriciolate i biscotti e poneteli in una ciotola.
Fate sciogliere il cioccolato fondente Perugina con il burro.
Allontanate dal calore e versate il composto nei biscotti mescolando bene.
Foderate con un foglio di carta da forno la base dello stampo e distribuitevi il composto di biscotti, quindi ponetelo in frigorifero.

Farcia: lavorate la ricotta e, senza smettere di mescolare, aggiungete a cucchiaiate il latte intero e lo zucchero concentrato Nestlè.
Aromatizzate la crema con la scorza grattugiata dell’arancia e il succo dell’agrume.
Ammollate la colla di pesce in acqua fredda per qualche minuto, strizzatela, poi fatela sciogliere su fiamma dolce nel liquore e tre cucchiai d’acqua.
Versatela nella ricotta. Montate la panna, quindi amalgamatela alla farcia.
Versate tutto nello stampo e livellate la superficie. Ponete il dolce in frigorifero per 4 ore.
Decorazione: decorate la superficie del dolce con frutta zuccherata.

BACI DI DAMA

Ingredienti:

1 kg Gold Cup Instant Mix
100 g Cacao amaro in polvere
1000/1200g Farina 160/180 W

Preparazione:
Impastare tutti gli ingredienti in planetaria per pochi minuti; formare come d’abitudine.
Cuocere in forno a 180/190° per 15/20 minuti.