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La colomba pasquale

Ogni anno è uno dei dolci più consumati dopo il pranzo di Pasqua, e anche nei giorni successivi: la Colomba pasquale è un must sulle tavole degli italiani, ed è una tradizione che si trova, con piccole modifiche qua e là, in tutta italia.

Due però, sono le varianti principali: quella milanese, che dal 1900 è la più comune, e quella siciliana, di tradizione ancora più antica. Entrambe però sono inserite tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e sono identificate come tipiche dei loro territori.

La colomba milanese, inventata nel 1900 dalla ditta Motta, famosa allora solo per i panettoni, nacque dall’idea dell’allora direttore della pubblicità di riutilizzare lo stesso impasto e le stesse macchine, per creare un dolce destinato alla Pasqua. La ricetta – sia del dolce che del marketing – ebbe successo, e fu ripresa da più aziende, fino a creare la moltitudine di varianti che conosciamo oggi. Oltre alla realtà un po’ dura e cruda però c’è un’aria di leggenda: si narra infatti che il re longobardo Alboino si vide offrire questo dolce a forma di colomba in segno di pace durante l’assedio di Pavia. Altri raccontano che questo dolce nacque per risolvere un malinteso tra la regina Teodolina e il santo irlandese San Colombano. Invitati a pranzo dai regali, infatti, lui e i suoi monaci si rifiutarono di mangiare la sontuosa selvaggina offerta, perché si trovavano appunto in periodo di Quaresima. La regina si offese, ma San Colombano acconsentì a consumare il ricco pasto solo a patto di benedire il cibo prima. Quando lo fece, tutti il cibo si trasformo in colombe di pane, candide come le tuniche dei monaci, e ancora oggi la colomba è il simbolo identificativo del santo.

In Sicilia invece non abbiamo la colomba, ma i pastifuorti, dolci creati a forma di galletto o colomba o ancora rombi, incisi da segni o semplici punzonature. Sono realizzati – appunto – a pastaforte, con zucchero, farina 00 e cannella. In passato erano anche i dolci tipici da donare al proprio amato, e spesso vi si aggiunge un uovo sodo da decorazione e simbolo pasquale.

L’uovo di Pasqua al cioccolato

Mancano sempre meno giorni a Pasqua, e di certo non potete farvi cogliere impreparati! Ci sono tantissime ricette da tenere inconsiderazione, ma senza dubbio la più importante è quella dell’uovo al cioccolato: simbolo pasquale per eccellenza, insieme alla colomba, può diventare un plus importante da offrire ai propri clienti durante le festività pasquali, soprattutto arricchito da varianti dettate dal vostro ingegno e fantasia.
Per preparare il vostro uovo vi serviranno:

  •  Cioccolato fondente o al latte 1 kg

Tritate il vostro cioccolato, fatelo sciogliere a bagnomaria e quando sarà a una temperatura di circa 60°, versatelo quasi tutto su una lastra preferibilmente di marmo. Iniziate a lavorare il cioccolato con la spatola e il raschietto, stendendolo sulla superficie, e quando avrà raggiunto i 30°, rimettetelo nella ciotola dove era prima. Mescolate, e fate in modo che il cioccolato raggiunga i 34° (è buona norma tenere sempre a portata di mano il pentolino con l’acqua del bagnomaria per scaldare quando serve il cioccolato). Se invece la temperatura fosse troppo alta, ripetete l’operazione sulla lastra di marmo.

Ora versate il cioccolato in uno stampo, stendendolo sui bordi in modo uniforme. Dopo un minuto, capovolgete lo stampo per raccogliere il cioccolato in eccesso. Lasciate cristallizzare per venti minuti, poi rifinite i bordi con il raschietto e riversare il cioccolato raccolto prima e stendetelo di nuovo lungo le pareti dello stampo, ripetendo l’operazione di prima. Capovolgete di nuovo lo stampo per raccogliere il di più, fate cristallizzare per altri 20 minuti e lasciate rassodare.
Versate ancora una volta il cioccolato in eccesso nello stampo, ripetendo le operazioni descritte sopra. Ora fate rassodare ancora il cioccolato per circa due ore e mezza. Quando sarà ben cristallizzato e sarà possibile staccarlo dalle pareti, basterà fare una leggera pressione sullo stampo.
Per sigillare le due metà potrete

  •  Scaldare altro cioccolato a bagnomaria e spennellarlo più volte lungo la linea di unione
  • Far scaldare una piastra o una padella più grande dell’uovo e – togliendola prima dalla fiamma – adagiare i bordi dell’uovo sul metallo caldo, giusto quanto pasta per farli sciogliere leggermente e poi unire le due metà, tenendo in posa giusto il tempo necessario perché aderiscano bene.

La pasticceria

Il 1 e il 2 marzo Mepa Alimentari è lieta di invitarvi a una nuova dimostrazione: in collaborazione con Irca abbiamo organizzato una full immersion di due giorni, in vista della Pasqua, per aiutarvi a realizzare la colomba pasquale in tutte le sue varianti, insieme a moltissimi altri dolci, come muffin, torte, dolci in frolla. Sarà l’occasione ideale per vedere in azione molti dei mix Irca, trovare spunti e nuove idee in vista della prossima stagione.

IRCA è un’azienda familiare che dal 1919 si dedica alla fabbricazione di prodotti alimentari, in particolare con articoli per il settore della panificazione e della pasticceria. A oggi conta ben tre stabilimenti a Gallarate e Vergiate, dove vengono prodotti una gamma di prodotti molto ampia. Questo ha permessa all’azienda di essere sempre al passo coi tempi e poter rispondere in tempo al mercato in costante evoluzione, grazie anche al supporto di un laboratorio di ricerca e di sviluppo dotato delle più sofisticate attrezzature. Oltre ad aver incrementato significativamente il proprio posizionamento sul territorio nazionale, IRCA ha raggiunto oggi significativi risultati esportando anche all’estero in oltre 70 paesi.

Info e conferme prenotazioni:
081 7621530 – 081 8666155
antoniovitagliano@mepaalimentari.com
presso la sede MEPA Alimentari srl
Via Prov. Pianura 11, Pozzuoli