Ogni estate italiana, oltre al gelato, ha anche un altro protagonista: i prodotti del mare! Pesce, frutti di mare, crostacei, vengono cotti e consumati nei modi più disparati, ma, mettendo a rischio la prova costume, uno dei modi preferiti da grandi e piccini è sicuramente uno: il fritto! Ma come si ottiene la frittura perfetta?
Prima di tutto: l’olio
D’oliva o di girasole? Extravergine o uno robusto? E l’olio di semi? Tra le tante varietà di olio presenti sul mercato, di sicuro a tutti almeno una volta è venuto un dubbio su quale usare per cucinare, per ragioni di salute (quale olio è più leggero di un altro) o semplice preferenza rispetto al gusto. Per molti, l’alimento principe è quello di oliva, seguito da arachidi e girasole: nel primo caso, date priorità al gusto, dato che l’olio è sicuramente un prodotto che ha caratteristiche proprie e uniche, mentre, per accontentare tutti, olio di arachidi o girasole sono più indicati, dato il sapore più neutro.
Come lo friggo?
Esistono diversi modi di friggere un alimento: a immersione, in una friggitrice o in un pentolino con retino, dove gli alimenti vengono immersi completamente nell’olio di frittura. Alcuni invece preferiscono friggere in padella, con un fondo di olio che deve coprire almeno metà dell’alimento. Infine, si può friggere “saltando”, usando cioè una padella dai bordi alti (ideali per far saltare l’alimento) e usando meno olio o burro.
Attenzione a non scottarsi
La temperatura dell’olio è fondamentale: un’olio troppo freddo non friggerà bene, e l’alimento potrebbe risultare crudo al centro, soprattutto se partiamo da qualcosa di congelato. Un’olio troppo caldo, al contrario, potrebbe bruciare l’alimento o anche il grasso stesso, rendendo entrambi inutilizzabili. Come fare? La soluzione più rapida – se non si dispone di una friggitrice elettrica che controlla automaticamente la temperatura del grasso usato – è un termometro da cucina. La temperatura di frittura varia a seconda dell’alimento, fino a un massimo di 180° circa.
Dorato e fritto
Con buona pace di un piccolo strappo alla dieta, spesso gli alimenti vengono fritti previa infarinatura, impanatura o impastellatura: nel primo caso, l’alimento viene passato rapidamente e più volte crudo nella farina, che aderisce grazie all’umidità dell’alimento stesso. Nel secondo, invece, viene passato nell’uovo sbattuto prima, e in una panatura (spesso pan grattato) poi. Infine, la pastella viene realizzata di solito con acqua e farina (ma c’è chi usa anche la birra), dove viene immerso l’alimento prima delle frittura. C’è solo l’imbarazzo della scelta!